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Azioni doganali per la protezione dei diritti di proprietà intellettuale
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Nel 2012 il numero di prodotti sequestrati dalle dogane per sospetta violazione dei diritti di proprietà intellettuale è ammontato a quasi 40 milioni. Questo è il dato riportato nell’Rapporto della Commissione europea sulle azioni intraprese dalle dogane per il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale, pubblicato lo scorso 5 agosto.

 

Nel 31% dei casi i prodotti intercettati alla dogana sono stati sigarette, seguite da articoli vari (bottiglie, lampade, colla, batterie, detersivi) nel 12% dei casi e da materiali di imballaggio nel 10% dei casi. Rispetto al 2011, il valore delle merci intercettate è inferiore ma resta comunque elevato, attestandosi a quasi un miliardo di euro.

 

Come già l’anno passato, quasi il 70% degli interventi doganali ha riguardato pacchi inviati per posta o per corriere, a testimonianza dell’importanza che ha ormai assunto il commercio elettronico. Degno di nota per le possibili implicazioni sulla sicurezza e la salute pubblica è il fatto che il 23% dei sequestri effettuati nel traffico postale riguardavano medicinali.

 

Il principale paese di provenienza dei prodotti sospettati di violare diritti di proprietà intellettuale continua ad essere la Cina (64,15%); sebbene per specifiche categorie di prodotti primeggino altri paesi, come il Marocco per i prodotti alimentari, Hong Kong per CD, DVD e prodotti da fumo (in particolare sigarette elettroniche e ricariche liquide) e la Bulgaria per i materiali da imballaggio.

 

Circa il 90% degli interventi doganali si sono conclusi con la distruzione delle merci intercettate o con l’avvio di un procedimento giudiziario per accertare la violazione.

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